Recensione di Nicoletta Fazio al romanzo di Monica De’ Rossi “Nella natura dello scorpione” (Altromondo editore)
Che cos’è l’amore?
Questo il primo degli interrogativi che emerge dopo la lettura de “Nella natura dello scorpione” di Monica De’ Rossi, edito da Altromondo editore nel marzo 2023. Un romanzo che, fin dalle prime pagine, punta il dito sull’ampio e screziato ventaglio del genere umano e sui sentimenti, belli e brutti, che ognuno dona e riceve. La vita di Raffaele, il protagonista, è infatti condizionata non solo dalla morte del padre ma anche – e soprattutto – dalla carenza di affetto da parte della madre. In un ambiente culturalmente e socialmente degradato, il bambino si farà ragazzo e poi uomo recando sempre dentro di sé delle ferite mai rimarginate, un vuoto, una mancanza incolmabile, un dolore inespresso che si manifesta in atteggiamenti e scelte che rivelano rabbia, insoddisfazione, vendetta, senso di rivalsa per quanto a lui è stato negato: in primo luogo la serenità e il calore di una famiglia.
A dispetto della sua spavalderia e arroganza, Raffaele è “un contenitore di dolore”, come scrive l’autrice; di lui risaltano la simpatia insieme a una “spietata freddezza”, l’orgoglio, il disprezzo verso il genere femminile e il carattere, complesso e contraddittorio, pieno di ombre. Tutto ciò lo porta a crearsi una doppia vita, pulita da una parte, criminale dall’altra: “Si stava costruendo la vita pubblica di chi si guadagna da vivere onestamente facendo il garzone del supermercato […], ma di notte era un ladro e uno strozzino.”; “Di giorno ripudiava se stesso, si guardava allo specchio e si vedeva con gli occhi di sua moglie che lo considerava un uomo onesto e buono, ma quando scendeva la notte era come se calasse il sipario e vivesse un’altra vita. Era un’altra persona nello stesso corpo, senza pentimento e senza scrupoli”.
Centrale è la relazione tra Raffaele e le donne. L’amore nel romanzo viene declinato in tutte le sue sfaccettature. Più che di amore, si tratta spesso del suo contrario: possesso, opportunismo, puro piacere, egoismo. È un impulso forte, onnipresente, ma che rimane a livello epidermico. Raffaele “non capiva l’amore” e, quando lo incontra, non lo sa apprezzare. La figura limpida e delicata di Antonella – antitetica a quella fredda e cinica della madre e al personaggio calcolatore di Romina – suscita in lui addirittura un sentimento di disprezzo, di derisione. E sì che, in fondo, in maniera forse inconsapevole e di sicuro sbagliata, Raffaele l’amore lo cerca e lo cercherà fino alla fine, inseguendo l’illusione di averlo trovato. A dominare nel romanzo è la passione, una carnalità istintiva, infuocata, a volte cruda e animalesca. L’attrazione, l’eros, il desiderio corrono sulle pagine infondendo loro una forza voluttuosa e dirompente.
In un gioco perverso, sprezzante dei sentimenti altrui e che non conosce rispetto né dignità, anche le donne rivestono spesso un ruolo che non è solo di vittime ma anche, a loro volta, di carnefici. L’amore non trionfa, e i personaggi principali, per motivi diversi, non sono in grado né di riconoscerlo né di riceverlo né di sostenerlo. Eppure sia Raffaele con Antonella sia Diana con Max avrebbero una possibilità di riscatto, un’occasione di felicità, che però non sanno cogliere.
A essere mortificato non è solo l’amore di coppia, ma anche quello tra genitori e figli: legami negati e ridotti all’annientamento totale, come se il destino si divertisse a replicare una storia già vissuta.
Scritto con uno stile snello e un ritmo rapido e cadenzato, “Nella natura dello scorpione” si muove tra realismo, sfumature sottili e risvolti psicologici, in un’analisi attenta e lucida della società e un’esplorazione delle insondabili profondità dell’animo umano.
Nicoletta Fazio
L’AUTRICE
Monica De’ Rossi, nata a Bologna nel 1971, ha sempre lavorato con i numeri, ma ciò che ama di più sono le lettere. Ha coltivato il sogno nel cassetto di scrivere un romanzo e, con l’incoraggiamento del marito e del figlio, si è imbarcata in questa avventura che le ha permesso di esplorare lembi della fantasia a lei sconosciuti. Appassionata della natura, sia nelle camminate e nei pellegrinaggi che nelle avventure in mare, ama gli ampi spazi, montagne da scalare e mare aperto.